Nella Stele di Rosetta e su un obelisco portato in Inghilterra da File compaiono due cartigli identici. Il medico inglese Thomas Yung (1773-1829), un inglese geniale che si interessò all’egittologia per caso, intuì che i segni rappresentavano dei suoni, non dei simboli, e che i cartigli contenevano nomi di re. In base alla parte greca della Stele di Rosetta, nel 1818 Yung decifrò i nomi di Tolomeo e di Cleopatra. La lettera iniziale del primo cartiglio era identica alla quinta del secondo: era la lettera "p", e quindi il rettangolo corrispondeva al suono "p". Analogamente la terza lettera del primo cartiglio era identica alla quarta del secondo, la lettera "o". Lentamente riuscì così a leggere nel primo cartiglio il nome P - T - O - L - M - II - S e nel secondo K - L - I - O - P - A - D - R - A: Tolomeo e Cleopatra. Yung, cultore di scienze naturali, uomo indubbiamente geniale ma filologicamente impreparato, valendosi di confronti e di ingegnose interpolazioni, riuscì a decifrare solo poche parole. Purtroppo dovette abbandonare le ricerche in egittologia per mancanza di fondi, ma la sua analisi dei segni della Stele di Rosetta risultò quasi completamente esatta parecchi anni prima della pubblicazione della grammatica di Champollion.